PWSA – Patchwork studiArchitettura

Fotografia di una delle opere

TITOLO EVENTO: Esercizi di libertà: Da Depero a Picasso. Le Scuole d’Arte di Berlino, Weimar, Dresda e Brema, dopo il Nazismo.

INDIRIZZO DELL'EVENTO: Via Gattamelata, 130

DATA DELL'EVENTO: 23 Giugno

ORARIO INIZIO: 16:00 | ORARIO FINE: 20:00

DESCRIZIONE DELL'EVENTO:
Tra le tante guerre intraprese da Hitler, una delle meno note fu quella contro l’Arte Moderna. La propaganda della razza ariana aveva spinto ad un’idealizzazione della fisicità, che doveva avere riscontro nell’arte oltre che nello sport. Venne quindi ingaggiata una vera propaganda contro l’arte “degenerata”, poiché non rappresentava l’ideale di classicità greco-romano sostenuta dal Fuhrer, ma raffigurava la complessità dell’uomo e della sua interiorità. Nel 1934 Hitler, contro il parere dei suoi stessi esperti, denunciò come “incompetenti, imbroglioni e pazzi” tutti gli esponenti del modernismo, compresi gli espressionisti, fino ad allora tollerati. Una delle plateali azioni propagandistiche del regime contro l’Arte Moderna fu la mostra “Entartete Kunft” (Arte Degenerata) organizzata a Monaco nel 1937, dove vennero derise pubblicamente le opere di oltre 112 artisti, scelte tra le collezioni statali d’arte, che in parte avevano saccheggiato o acquisito forzosamente dalla borghesia ebraica (come racconta molto bene il prezioso documentario Hitler contro Picasso e altri del 2018): trai i maestri tedeschi Paul Klee, Gustav Klimt, Egon Schiele, Otto Dix; tra i maestri stranieri Pablo Picasso, Piet Mondrian, March Chagall, Vasilij Kandinsky. Le loro opere erano accompagnate da frasi e manifesti che le deridevano. L’esposizione itinerante toccò molte città tedesche tra il 1938 e il 1941, contando milioni di visitatori. Non bastarono la morte di Hitler e dei suoi gerarchi a chiudere quel capitolo oscurantista. Si dovrà attendere il 1955, con la mostra “Documenta 1”, per tornare a esporre opere moderniste, tra cui lavori degli italiani Balla, Boccioni, Carrà, Casorati, e di artisti internazionali come Gris, Leger, Moore. Molto timidamente le Scuole d’Arte tedesche tornarono ad esplorare un mondo artistico prima proibito loro dal regime. Grandi autori europei come Picasso e Gris, ma anche l'argentino Emilio Pettoruti e l'italiano Fortunato Depero, divennero modelli per esercitazioni collettive e le opere prodotte dai giovani artisti post nazisti vennero conservate nei magazzini delle scuole fino agli anni della caduta del Muro di Berlino. La mostra propone 20 opere di giovani artisti delle scuole tedesche, selezionate dopo un lungo e minuzioso lavoro di ricerca tra centinaia di lavori. L’intento è quello di dare testimonianza di quel mondo pittorico che riprendeva ad aprirsi e respirare, quasi stupefatto, dopo censure ed epurazioni di regime, attraverso interessanti reinterpretazioni di cubismo, futurismo e astrattismo. Esercizi di libertà. In occasione della visita della mostra, si potrà effettuare una degustazione di vini. Si ringraziano per la disponibilità: i proprietari delle opere in mostra, la cantina Piovene Porto Godi e Santa Croce Cornici di Padova.
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